Le opere di Giovanni Chiaramonti, postmacchiaiolo, alla Pinacoteca di Trevi. Un ringraziamento alla Famiglia Cecchini che ha dato in comodato gratuito 24 opere dell’artista.



Saranno presentate venerdì 31 marzo alle ore 18 nella sala Conferenze del Polo Culturale Città di Trevi le opere in permanenza nella Pinacoteca di Giovanni Chiaramonti, un pittore tardo macchiaiolo tra Umbria e Toscana. Nell’occasione verrà presentato il catalogo delle opere: Giovanni Chiaramonti: poeta della pittura Un pittore tardo macchiaiolo tra Umbria e Toscana a cura di Martina Lepri e Carlo Roberto Petrini con un saggio di Stefano Renzoni, edito da Tecnostampa Pigini Group, Loreto- Trevi.
Dopo i saluti istituzionali, interviene e ne discute con gli autori Stefano Renzoni e Martina Lepri, Italo Tomassoni, Direttore artistico del Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno e Critico d’Arte. Modera Carlo Roberto Petrini, Storico dell’Arte e curatore del catalogo. Al termine dell’incontro seguirà la Visita guidata alle opere nella Pinacoteca a cura di Martina Lepri, Storica dell’Arte.  
L’idea di dare giusta evidenza alle opere all’interno del museo cittadino è scaturita da Carlo Roberto Petrini, storico dell’arte, avviando tramite la prof.ssa Stefania Petrillo dell’Università degli Studi di Perugia uno studio sulle opere del Chiaramonti attraverso una tesi di laurea magistrale in storia dell’arte, brillantemente discussa dalla dott.ssa Martina Lepri nell’Anno Accademico 2018/2019. La figura di “petit-maîtres” della pittura italiana dell’Ottocento è stata messa in luce dalla storica dell’arte Lepri, la quale ha ricostruito alla luce dell’abbondante materiale documentale, la vivace vita di insegnante-pittore tra l’Umbria, la Campania, il Lazio e la Toscana. Dopo un’iniziale esperienza didattica a Trevi negli anni Novanta dell’Ottocento presso il rinomato Collegio Lucarini, Chiaramonti approda a Roma nell’ambiente artistico della Capitale. Qui incontra maestri illustri, tra cui il pittore Antonio Mancini, assai celebrato, tanto da essere nominato accademico d’Italia nel 1929. Nella Capitale ampia le sue conoscenze artistiche nella prestigiosa Accademia di Francia. È tuttavia la Toscana, dove si stabilisce definitivamente nel 1898 a dar forma alla sua vera identità di artista. Muore a Viareggio nel marzo del 1942, sua ultima dimora terrena, dove svolse una intensa attività espositiva nelle mostre sindacali, riscuotendo consensi di pubblico e considerato tra i grandi pittori postmacchiaioli. La presenza di alcune opere significative nel museo di Trevi rende finalmente onore ad un antico cittadino che accanto all’impegno didattico ha unito una fattiva partecipazione alla vita culturale della Città in modo particolare con la realizzazione di scenografie per il Teatro Clitunno in occasione delle varie manifestazioni di Carnevale. La raccolta appartiene alla collezione privata Famiglia Cecchini che recentemente ha dato in comodato gratuito 24 opere dell’artista Chiaramonti alla Pinacoteca, volte a tracciare le varie fasi del suo proficuo percorso artistico, dipanandosi in un arco di tempo che va dagli anni novanta dell’Ottocento fino agli anni trenta del Novecento.